Scm Group partner del festival della fotografia “SI FEST”

16/lug/2020

“SCM GROUP AT WORK! Spazi e processi industriali, raccontati da un grande maestro della fotografia, Gabriele Basilico”. Si intitola così la mostra che segna la nuova speciale collaborazione tra Scm Group ed il Festival di Fotografia “SI FEST”, in programma a Savignano sul Rubicone (FC) dal 18 al 20 settembre.

La mostra rappresenta un progetto storico, inedito, firmato da un maestro come Gabriele Basilico (1944-2013), tra i più autorevoli interpreti della fotografia italiana del Novecento.

A fine anni Settanta, mentre stava lavorando ad uno dei suoi più famosi reportage, “Milano. Ritratti di fabbriche”, Basilico venne chiamato dal Gruppo SCM per realizzare un nuovo progetto. In quegli anni il Gruppo riminese viveva una crescita esponenziale, sia con lo sviluppo di nuove tecnologie sia con l’acquisizione di importanti e prestigiosi marchi operanti nel settore del legno. Nacque presto l’esigenza di una nuova brochure istituzionale sull’azienda e la sua capacità produttiva e lo Studio Simonetti, che all’epoca ne curava l’immagine, propose di realizzare un documento fotografico della realtà industriale SCM con immagini più artistiche che reali. Fu a quel punto che Simonetti ci presentò il suo amico Gabriele Basilico con il quale aveva già realizzato altri servizi fotografici.

Appena il maestro entrò in fonderia ne rimase colpito ed, entusiasta già dei primi scatti, con piacere accettò l’incarico. Non solo: per suo interesse professionale, quando il servizio fotografico fu completato, Basilico chiese di tornare in SCM per fare altri scatti.

Per il nostro Gruppo è un onore aver recuperato quelle immagini negli archivi aziendali dopo decenni e averle riportate alla luce fino a mettere oggi a disposizione del Festival SI FEST parte di quella speciale collezione. Il risultato è un ampio reportage a colori in medio formato in cui Basilico racconta gli spazi e le lavorazioni, attratto da geometrie e volumi architettonici, ma anche dalla presenza umana: nella ricchezza delle immagini emerge già quel “linguaggio documentario” che “rispetta e non interpreta” tipico delle successive campagne di Basilico nelle città del mondo.