COMPLOJER IL NUOVO ARTIGIANO

10/giu/2014

LA PASSIONE PER IL LEGNO TROVA FORZA NELLE TECNOLOGIE A CONTROLLO NUMERICO

Se il vapore ha segnato la prima rivoluzione industriale, il motore a scoppio e l’elettricità la seconda, il digitale è la bandiera che sventola in quella che oramai molti economisti definiscono la terza rivoluzione industriale.

Cosa c’entra vi chiederete. C’entra, perché anche nel mondo del legno, del mobile le cose stanno cambiando. Un cambiamento fortemente diretto proprio dalle tecnologie digitali, da macchine utensili governate, gestite, rese indispensabili da plc, controlli numerici, da una meccatronica sempre più presente, potente. Il triangolo meccanica-elettronica-informatica ha portato anche nel nostro mondo la rivoluzione dei centri di lavoro che, nel corso dell’ultimo paio di decenni, sono diventati una sorta di “pre-requisito”, una soluzione diffusa di cui pochissimi possono o riescono a farne a meno.

Il falegname è cambiato: conosce il legno, conosce le sue caratteristiche, lo sa lavorare con pialla e sgorbia, se serve. Ma con il centro di lavoro tutto è diverso: aumenta la qualità, aumenta la produttività e si spalancano le porte di un nuovo modo di essere artigiani. Perché oggi si possono anche adottare tecnologie a controllo numerico con investimenti alla portata di molti, macchine “entry level” che offrono prestazioni fino a poco tempo fa riservate a soluzioni di fascia alta e che richiedevano investimenti ben superiori.

Una storia che abbiamo toccato con mano in Alta Val Badia, a La Valle. E’ lì che ha sede la Complojer, falegnameria artigianale specializzata nell’arredamento il cui cuore pulsante è un centro di lavoro “Tech Z5” di Scm Group. Lo si nota subito, perchè più che un laboratorio, più che una falegnameria pare un negozio, con una ampia vetrata sulla strada. E il “Tech Z5” lì, a far bella mostra di se.

“Ho scelto di fare il falegname, una professione che ho conosciuto alle scuole professionali che ho frequentato”, ci raconta il titolare, Davide Complojer. “Ho scelto il legno, forse anche perché siamo in una terra dove il bosco è un compagno di vita e il legno è dappertutto. Ho studiato a Brunico da apprendista falegname e, a Innsbruck, mi sono diplomato maestro artigiano: Ho frequentato anche un corso di gestione di impresa, per imparare a essere imprenditore”, ci dice sorridendo. “A un certo punto mi sono reso conto che lavorare per altri non mi bastava. Volevo fare qualcosa di mio e ho deciso di mettermi in proprio”.

Una storia iniziata quindici anni fa, quella della Complojer. La scelta di investire in una avventura, in un sogno, di costruire la propria strada, di essere – in qualche modo – padrone del proprio destino. Dai piccoli lavori di  falegnameria alle prime commesse di qualche albergo della zona. La specializzazione è l’arredo, il mobile, partendo dal legno massiccio ma anche dai pannelli nobilitati, impiallacciati, pronti a rispondere a qualsiasi esigenza della clientela.

“Non ci pareva strategico metterci a produrre i classici mobili in legno massiccio di cui le valli alpine sono piene. Abbiamo preferito lavorare su ciò che i clienti ci chiedono. Siamo cresciuti, lavoriamo bene, ci siamo ingranditi, abbiamo investito in nuove macchine. Ci siamo fatti un certo nome, costruito una credibilità.

Siamo sempre una piccola realtà, quattro persone – fra produzione e ufficio – che lavorano in una falegnameria di circa 500 metri quadrati, con un fatturato attorno ai 500mila euro. Le nostre valli – Badia, Gardena, Pusteria – sono il nostro mercato di riferimento, ma ci chiamano a Milano, a Bergamo, a Monaco di Baviera, in Toscana… vengono a sapere chi siamo, vedono i nostri lavori su internet e ci cercano… gente alla ricerca di un falegname che arredi la loro casa in modo diverso, dando spazio alla loro personalità. Ci raccontano le loro idée, quello che vorrebbero e noi progettiamo la nostra proposta. Oppure ci portano un disegno e noi ci limitiamo a realizzarlo”.

IL NUOVO “CONCEPT” DELL’ESSERE ARTIGIANO

“La chiave del successo è dare al cliente una soluzione che sia al di sopra delle sue aspettative. Questa è la nostra filosofia, questo ci ha permesso di trovare il nostro posto in un lavoro dove la concorrenza non manca. Noi offriamo, fra l’altro, la capacità di progettare con il cliente alla soluzione migliore, andare oltre l’idea del mobile inteso come semplice arredo, il mobile diventa elemento “multifunzione” pienamente integrato nella casa, espressione di stili di vita”.

“Il legno non è un materiale antico, ma sempre nuovo! Cresce ogni giorno e quando lo tagli ogni tavola, ogni pezzo è nuovo! E’ questa la sua grande bellezza, il motivo della sua famigliarità con l’uomo.

Il laccato è una finitura splendida, ma il legno massello dà sensazioni grandi. Dalle nostre parti il legno cresce ed è facile da trovare, da lavorare; ovunque guardi lo vedi. E’ con noi. Eppure anche nelle città si vuole sempre più recuperare il rapporto con il legno: penso a una famiglia di una grande città tedesca che nelle scorse settimane ci ha chiesto una camera da letto in cirmolo, un legno che ha la peculiarità di avere un effetto positivo sulla frequenza cardiaca, oltre a un ottimo profumo... perfetto per una camera da letto”.

LA TECNOLOGIA

“La tecnologia è una fortuna. Una azienda che non investe in nuove macchine, in nuove attrezzature è destinata a scomparire.

Da due anni abbiamo un centro di lavoro a controllo numerico, un SCM “Tech Z5”, grazie al quale possiamo fare lavori che avremmo perso. E non solo per i nostri mobili, ma anche per aziende per le quali lavoriamo come terzisti. Siamo diventati un punto di riferimento dalle nostre parti, proprio per la possibilità di fare lavorazioni speciali, complicate, in tempi ridotti e con ottimi risultati. Abbiamo aperto nuove porte”.

Ci sono pezzi d’arredo che senza il centro di lavoro non potremmo costruire. Le dirò di più: le altre macchine lavorano sempre meno; sono sempre di più i pezzi che nascono sul centro e da lì passano direttamente alla levigatura e al montaggio. Ci rendiamo conto che tendiamo a spostare tutta la nostra produzione sulla “Tech Z5”, perché abbiamo una precisione assoluta, una qualità molto alta e lavoriamo in sicurezza. Siamo una piccola realtà ma ora possiamo fare molto di più: se prima accettavamo commesse per al massimo cinque camere, oggi possiamo lavorarne venti, trenta, cinquanta. Non ci sono più limiti, perché lavoriamo meglio e più velocemente”.

Essere bravi falegnami è ancora importante, anche nell’era dei centri di lavoro. Il bravo falegname è colui che conosce il legno, lo sa lavorare ma è anche capace di interpretare il cliente, capire ciò che vuole, che sa disegnare il mobile che deve costruire, che sa cercare nuovi mercati”.

SCM

“Abbiamo sempre avuto macchine Scm. Abbiamo scelto un loro centro di lavoro dopo averne confrontato caratteristiche tecniche e prestazioni con quelli di altri costruttori. Devo dire che il “Tech Z5” è proprio la macchina che stavamo cercando. Abbiamo fatto qualche giorno di corso a Rimini, altri tre o quattro giorni in azienda da noi e abbiamo cominciato a lavorarci; nel giro di qualche settimana non c’èrano più segreti”.

“Con il centro di lavoro realizziamo perfino il modello delle Tre Cime di Lavaredo, una vera e propria scultura che viene poi dipinta a mano. Posizioniamo un quadrotto sul piano di lavoro e in un paio d’ore ecco un’opera d’arte! E proprio nelle scorse settimane abbiamo presentato a una fiera dell’arredamento a Bolzano la nostra ultima scommessa, un letto per bambini che li segue nella loro crescita, dalla nascita fino ad adulti. Al’inizio viene configurato come culla e fasciatoio per diventare successivamente letto da bambino, e a seguire letto da adulto, con mobile contenitore e scrittoio, per uno o due bambini…”