American Solar Challenge: per Emilia4 continuano le fasi di Scrutineering

09/lug/2018

In attesa dell’American Solar Challenge, l’avventura di Emilia 4 nelle campagne del Nebraska è cominciata con le fasi di Scrutineering. Come primo scoglio, l’auto solare italiana e le altre vetture in gara si sono dovute sottoporre ad una serie di controlli ferrei e serrati per dimostrare di avere tutte le carte in regola per gareggiare.  

Emilia 4 ed il Team Onda Solare, al quale si è unita anche Denise Dujmic, Ingegnere del Centro di Ricerca Industriale di Scm Group, che ha affiancato il progetto fin dai suoi primi passi, hanno superato senza problemi i controlli alla parte elettrica del mezzo. In particolare, la progettazione e il funzionamento delle batterie sono state oggetto di complimenti da parte degli ispettori che hanno definito quello di Onda Solare un ottimo lavoro e un vero esempio in termini di sicurezza per auto di questa categoria.

“Alcuni aspetti sono stati migliorati anche in corso d’opera, il Team è dovuto intervenire, ad esempio, sul freno di stazionamento e sulla sostituzione di alcuni dettagli – riferisce Denise -  ma alla fine Emilia 4 è risultata conforme anche per dimensioni, carrozzeria e dinamica ottenendo tutti bollini verdi e gialli, come da regolamento”.

Per essere ammessi in pista mancano ora le ultime prove di dinamica e resistenza, ma la volontà e l’entusiasmo non mancano. Emilia 4 è una sfida che va oltre gli oltre 3000 Km dell’American Solar Challenge: un progetto di mobilità sostenibile e di innovazione tecnologica nato “dal basso”, frutto dell’ingegno di un team di ricercatori e progettisti dell’Università di Bologna, in cui hanno creduto da subito sia Scm Group sia la sua divisione Cms Advanced Materials.

Per Cms Nord America, in particolare, sta seguendo con grande attenzione le avventure di Onda Solare il Marketing Manager Christopher Nesbit che appena può raggiunge il Team. “Cms ha accolto con grande entusiasmo questa sfida – afferma Christopher -: con le sue tecnologie all’avanguardia, partner di alcune delle più grandi case automobilistiche mondiali come FCA, Toyota, BMW, Jaguar e Land Rover, è stata fondamentale nella lavorazione dei modelli in fibra di carbonio del mezzo. Un orgoglio e una grande opportunità per la nostra azienda, considerando le prime prove più che positive di questa macchina così speciale”.